Il viaggio del Capitano Enrico Levi

10 Aprile 2019

Giovanni Bloisi, ciclista della Memoria

Quel viaggio ebbe inizio da Padova il 19 settembre 1943. Alberto Rietti lo documenta nel suo Diario, che si interrompe a Ripabottoni l'8 ottobre 1943.

Superata avventurosamente la linea del fronte in Val di Sangro, quel gruppo di ragazzi riescono finalmente ad aggregarsi alla VIII Armata britannica.

Assieme al Capitano Enrico Levi c'erano suo cognato Paolo Nissim, suo cugino Alberto Rietti, Claudio Segré, Salvatore Romano e Vittorio Sacerdoti.

Racconta Vittorio Sacerdoti: "Restai in Svizzera fino al luglio del 1943, quando decisi di tornare in Italia per le vacanze estive, sconsigliato da tutti. Non avevano tutti i torti: l'8 settembre infatti la Germania dichiarò guerra all'Italia e io decisi di combattere per contribuire alla liberazione dell'Italia dai fascisti e dai tedeschi e decisi di unirmi all'esercito alleato. Il 19 settembre partii in bicicletta verso il Sud per raggiungere gli alleati. Giunto a Ripabottoni (Campobasso), attesi con altri che il fronte, già prossimo, si avvicinasse. In questo paese fui preso dai tedeschi quale ostaggio per una mancata consegna di viveri da parte della popolazione locale. Fui messo al muro sulla piazza del paese, ma miracolosamente riuscii a fuggire". Fu un viaggio estremamente pericoloso ma sostenuto e incoraggiato dalla gente che incontravano per via.

Enrico Levi, di cui ricorreva l'anno sorso il centenario della nascita, proseguì, insieme a Salva Romano, fino a Bari, dove si mise a disposizione della flotta inglese.

Oggi Giovanni Bloisi, insieme ad altri amici ciclisti, vuole ripercorrere quelle stesse strade per rinnovare la Memoria di quel viaggio di Resistenza.

Le tappe saranno quelle stesse fatte da Enrico Levi e dai suoi compagni. Giovanni e i suoi amici ciclisti visiteranno i Luoghi della Memoria di quei fatti, incontrerà cittadini, studenti, antifascisti, testimoni, compiendo un percorso di valorizzazione delle Memorie dei luoghi.