Pensiero della settimana

26 Luglio 2019

CON LE PAROLE DI RAV LOCCI

23 Tamuz 5779/26 Luglio 2019 - Pinechas (Numeri 25:10-25:9)

Nomini l’Eterno degli spiriti di tutte le persone, un uomo a capo della comunità

Numeri 27:16

Prenditi Giosuè figlio di Nun, che ha in sé spirito, e imponi la tua mano su di lui

Numeri 27:18

Mosè chiede che venga nominato un suo successore e il Signore gli indica la figura di Giosuè.

Yosef Yozel Horowitz, meglio conosciuto come l’Alter di Novardok (1847-1919), nella sua opera Madregat haAdam (La scala dell’uomo), si domanda sul senso di questa qualità, l’avere in sé spirito, che il Signore dice debba esserci nella persona chiamata a svolgere incarichi pubblici. L’Alter di Novardok spiega anzitutto che in ogni collettività ci sono individui diversi tra loro per natura e qualità, di conseguenza le loro necessità e i loro problemi sono diversi. Inoltre, come affermano i maestri nel Talmud (Sanhedrin 38a) “siccome i volti sono dissimili, anche le loro opinioni lo sono”. Il ruolo della guida, dunque, deve essere essenzialmente quello di risolvere i problemi della collettività, sollevare la gente dalle difficoltà. Per adempiere a questo, si deve avere profonda comprensione dello spirito di ogni singolo individuo e conoscerne chiaramente il modo di pensare. Nella guida, pertanto, debbono coesistere due facoltà: quella di saper conoscere nel profondo ogni individuo e di intendimento, e intelligenza, per risolvere le questioni di ognuno in base alle sue peculiarità.

I due versi citati rappresentano l’emblema di questo principio: la domanda di Mosè che esprime un problema da risolvere e il Signore che risponde con la giusta soluzione. Giosuè ha in sé quello spirito (il Signore lo sa), nel senso che ha uno spirito forte per guidare se stesso, per rispondere alle proprie domande e alle proprie questioni secondo la visione della realtà che la Torà fornisce, senza timore della forma mentis che si crea basandosi su altri modelli. Tutto dipende dalla capacità di dominare il proprio istinto e di essere disposti a fare qualsiasi cosa necessaria senza pensare alla propria gloria. Così si guida una comunità, così si può educare ogni individuo in base al suo livello e alla sua essenza.

Shabbat Shalom