7 Novembre 2022
Accademici e luminari della medicina, vittime delle leggi razziali. Come Tullio Terni, direttore dell’istituto di anatomia di Padova e neurocardioanatomista, uno dei padri della moderna embriologia, allontanato dall’insegnamento universitario perché ebreo e poi radiato dal mondo accademico perché accusato di simpatie fasciste. Si suicidò con il cianuro, estremo atto di protesta contro l’epurazione. A far luce sulle storie inedite di medici ebrei padovani e sui rapporti tra la Comunità Ebraica di Padova e l’Università del Bo, in occasione delle celebrazioni per gli 800 anni dell’ateneo patavino, sono la Fondazione del Museo della Padova Ebraica e il Centro per la storia dell’Università di Padova con la mostra “Gli ebrei, la medicina e l’Università di Padova” che si inaugura mercoledì 2 novembre e sarà visitabile fino al 31 dicembre 2022.
A partire dal 1500, l’Università di Padova, unica in Europa, ammise studenti ebrei, richiamando giovani da tutto il continente e dal vicino Oriente. In seguito alla bolla papale del 1564 -In Sacrosancta- per ottenere il diploma era necessaria, presso le università italiane, una professione di fede cattolica da parte dello studente. Il senato veneziano, da cui all’epoca dipendeva l’Università di Padova, stabilì la possibilità di conferire le lauree “auctoritate veneta”, senza la presenza del vescovo, mantenendo aperta l’università a studenti non cattolici come protestanti, cristiani ortodossi e, appunto, ebrei. L’ateneo di Padova, ‘Universa universis libertas’, fu palestra, casa e fucina delle migliori menti d’Europa nell’arte medica, dall’anglicano William Harvey,, scopritore della circolazione del sangue agli illustri clinici ebrei Amedeo Conegliano, Donato Benvenisti e Samuel Medoro.
Diplomi di laurea riccamente decorati – a partire da quello di Harvey - ritratti di medici e foto storiche ripercorrono, nel Museo della Padova ebraica, la storia di internazionalizzazione, tolleranza e inclusione della ricerca e dell’arte medica nella città del Santo.
In epoca rinascimentale i diplomi di laurea erano documenti riccamente illustrati, corredati di stemmi e sigilli di ceralacca, accomunati da uno stile grafico con molteplici riferimenti alla cultura e alla fede cattolica. In particolare, ogni diploma era contraddistinto, nel frontespizio, dalla frase introduttiva “In Christi Nomine Amen”. Per gli studenti ebrei, l’Università acconsentì a un cambiamento in consonanza con la loro religione, per cui la frase introduttiva divenne “In Dei Aeterni Nomine”.
Nonostante quest’esempio unico di tolleranza e accettazione, anche l’Università di Padova fu coinvolta nei drammatici eventi legati alle politiche razziali fasciste nel corso della seconda guerra mondiale. Nel 1938 cinque professori ordinari di “razza” ebraica furono espulsi dall’Università di Padova e solo uno di essi tornò a ricoprire il proprio ruolo dopo la caduta del regime.
A queste pagine nascoste della storia la rassegna padovana, che si avvale del patrocinio del Comune di Padova e dell’Ucei, dedica quattro incontri di approfondimento.
MERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE, 17:00: Conferenza di apertura
“The Training of Jewish Medical Students at the University of Padua in the 17th-18th Centuries”, parla Eddie Reichmann, Professore di medicina d’urgenza e Professore nella Divisione di Educazione e bioetica , Albert Einstein College of Medicine, New York (USA).
MERCOLEDÌ 16 NOVEMBRE, ORE 17:00 La Comunità Ebraica e la Grande Guerra
“La partecipazione degli ebrei alla Grande Guerra”, Rosanna Supino, Presidente dell’Associazione Italiana Medica Ebraica.
” L’Università Castrense”, Fabio Zampieri, Professore di Storia della medicina, Università di Padova.
MERCOLEDÌ 7 DICEMBRE, ORE 18:00 Gli studenti non Cattolici all’Università di Padova
“Il diploma di Dottore in Medicina concesso dall’Università di Padova a William Harvey, 5 aprile 1602”, Gaetano Thiene, Professore emerito di Patologia, Università di Padova.
MERCOLEDÌ 21 DICEMBRE, ORE 17:00 Le leggi Razziali all’Università di Padova
“Le leggi razziali e la sostituzione degli insegnanti ebrei all’Università di Padova”, Giulia Simone, docente di storia Contemporanea, Università di Padova.
“I casi di Terni e Dalla Volta”, Gaetano Thiene, Professore Emerito di Patologia, Università di Padova.
Tutti gli eventi si terranno in presenza presso il Museo della Padova Ebraica, via delle Piazze 26 e saranno disponibili in streaming a questo sito:
https://www.dctv.unipd.it/jews-medicine-and-university-padua
La mostra è visitabile tutte le domeniche (ore 9-18) e nei giorni feriali su prenotazione. Per partecipare agli eventi si richiede la prenotazione a museo@padovaebraica.it oppure telefonando al numero 049661267 (ore 9-16, dal lunedì al giovedì).
Per prenotazioni o informazioni compilate il form e saremo lieti di rispondervi
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