Descrizione attività:
Il laboratorio didattico L’oggetto a me più caro mira a far riflettere gli studenti sugli eventi delle deportazioni nazi-fasciste e sulle modalità adottate per attuarle.
Per un inquadramento degli eventi storici, innanzitutto, verrà fornita agli studenti una spiegazione focalizzata sugli eventi fondamentali che hanno segnato la persecuzione dei diritti e delle vite degli ebrei italiani, e in particolare quelli padovani, tra il 1938 e il 1945.
Esaminando poi in particolare liste di oggetti inventariati dalle case degli ebrei arrestati a Padova e dal campo di concentramento di Vo’ Vecchio, si proseguirà a riflettere sul significato personale degli oggetti e il significato a loro sotteso.
Secondo un approccio attivo, l’attività proseguirà chiedendo a ciascuno dei presenti di pensare a un oggetto a loro particolarmente caro che li rappresenti e che fa parte del proprio vissuto: nella parte conclusiva questo oggetto verrà svelato e raccontato alla classe per aumentare il grado di conoscenza e coesione tra i compagni, generando una riflessione su come gli oggetti possano parlare di noi ed essere testimoni di memorie.
Verrà infine chiesto agli studenti di scegliere, in modo motivato, uno degli oggetti presenti nelle liste degli ebrei arrestati per custodire un pezzo della loro storia e portarla con sé.
Obiettivi:
- Avvicinare gli studenti alla Storia e alle vicende degli anni di persecuzione nazi-fascista nei confronti degli ebrei, con un focus sul caso di Padova
- Confrontarsi con i documenti ufficiali relativi agli arresti e alle deportazioni degli ebrei padovani
- Rielaborare in modo personale il significato delle storie personali raccontate tramite gli oggetti affinchè gli studenti possano a loro volta diventare testimoni e veri portatori di memoria