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20 giugno 1939: Gli studenti della Scuola superiore ebraica di Padova si riuniscono in cortile per una foto di gruppo
Dopo l’entrata in vigore delle Leggi razziali in Italia, a partire dal settembre del 1938, tutti gli studenti ebrei furono espulsi dalle scuole di ogni ordine e grado, e lo stesso provvedimento fu applicato agli insegnanti.
Fu allora che la Comunità ebraica di Padova, come molte altre, si riorganizzò istituendo la Scuola ebraica per garantire ai giovani studenti di proseguire gli studi e ai professori di continuare a lavorare. Gli studenti ebrei espulsi potevano scegliere se continuare a studiare da privatisti oppure frequentare la scuola ebraica; a fine anno dovevano in ogni caso sostenere un esame di certificazione presso le scuole statali per passare alla classe successiva.
A Padova la Scuola media e superiore ebraica ebbe sede inizialmente in via San Martino e Solferino 5, nell’ex-ghetto ebraico della città, e poi in una villetta in zona Pontecorvo. La direzione fu assegnata a Augusto Levi, docente di Fisica all’Università di Padova e al Liceo Tito Livio espulso dall’insegnamento, coadiuvato dall’ingegnere Alberto Goldbacher.
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