Il quartiere del ghetto e le sue curiosità

22 Novembre 2019

Itinerario virtuale tra le vivaci viuzze aspettando l'appuntamento degli Aperitivi al Museo

Per la prima volta, il Museo della Padova ebraica propone un ciclo di tre incontri che uniscono la cultura alla degustazione. Gli “Aperitivi al Museo” desiderano essere degli appuntamenti curiosi per trascorrere un sabato sera originale.

Le serate propongono tematiche diverse e ciascuna di esse si conclude con un momento conviviale, durante il quale conoscere e degustare ottimi prodotti Kasher. Il primo appuntamento previsto per sabato 30 novembre propone una passeggiata nell’antico ghetto; il sabato successivo sarà l’occasione per approfondire gli splendidi tessuti conservati al Museo. L’ultima serata è dedicata all’ascolto di alcuni brani di Gustav Mahler accompagnati dalla musicologa Adele Boghetich e dal direttore d’orchestra Nicola Guerini.

Camminando a testa in su tra le vivaci stradine del ghetto, si possono apprezzare molti scorci affascinanti e ammirare dei dettagli curiosi che ad un primo sguardo possono sfuggire. L'aperitivo al Museo di sabato 30 novembre vi permetterà di cogliere la bellezza di un quartiere che merita essere attraversato, vissuto e goduto in tutto il suo fascino.

Via Martino e Solferino era la strada principale del ghetto. Qui si trova l'ingresso alla Sinagoga Italiana, tutt'ora in uso per la preghiera del Sabato e delle feste; l'edificio di fronte ospita, all'ultimo piano, due semplici ma eleganti finestre colonnate: si tratta dell'antica Sinagoga sefardita, dismessa alla fine dell'Ottocento. Continuando sulla via, poco dopo l'incrocio con via dell'Arco, si apre una porticina bassa e stretta, ornata con una cornice geometrica realizzata su pietra di Nanto: è Casa Castelfranco. L'abitazione vera e propria non si vede dalla strada ma qui, per un periodo, ha avuto sede l'asilo ebraico.

Dall'altra parte, si apre Corte Lenguazza, un cortile ricavato tra le case che fungeva da piazza e luogo di ritrovo per gli abitanti del ghetto. E' circondata da case torri, abitazioni alte e strette con i piani ribassati, tracce di un luogo che ha visto la sovrappopolazione. Nella corte si apre l'ingresso principale della Sinagoga ashkenazita, oggi sede del Museo della Padova ebraica, ornato da affreschi e da cinque finestroni che si aprono al primo piano. Di fronte si può ammirare un bel porticato con balaustra e l'ingresso dell'abitazione della famiglia Trieste, di cui fu membro Mosè, un importante industriale della seta che ha assicurato il lavoro a moltissimi cristiani.

Uno sguardo in via dell'Arco ci permette di osservare dei curiosi mascheroni che sorreggono i poggioli di alcuni edifici: al primo piano sono riconoscibili dei volti maschili e al secondo femminili. Sono le tracce di abitati precedenti a quelli che si sono sviluppati dal 1603, quando il quartiere divenne il cosiddetto ghetto, per rimanere tale fino al 1797.

Questi sono solo alcuni accenni di un quartiere ricco di storia e di curiosità... Vi invitiamo a venire a trovarci per conoscere altri racconti!